Il terzo incomodo.
Nessun ostacolo alla rielezione di Al-Sisi, nuovo padrone dell’Egitto.
Due candidati. Più uno. Che però prende circa un milione di voti. Senza essere nemmeno candidato. È quanto accaduto alle elezioni presidenziali egiziane, tenutesi dal 26 al 28 marzo. Elezioni, queste che hanno sancito la fine della primavera araba egiziana. In sette anni, ad un dittatore, Hosni Mubarak, rovesciato nel 2011, si è sostituito un altro uomo forte, Abdel Fatah Al Sisi. Che, con il 97% dei voti, consacra definitivamente il suo potere, nato nel 2013 con un golpe militare, dopo che le elezioni avevano portato al potere un partito islamista.
Ma torniamo a queste, di elezioni. L’affluenza è stata molto bassa, del 41,5% appena. L’unico sfidante del presidente era un suo sostenitore dichiarato, che ha raccolto solo il 3% dei consensi. Una comparsa, dunque. Questi, però, sono solo i voti validi. La sorpresa viene da quelli annullati, circa un milione e settecentomila. Chi è il terzo, misterioso personaggio, che ha raccolto un milione di preferenze? È un eroe del suo paese, noto alla stragrande maggioranza dei suoi cittadini. Altro indizio: è uno sportivo, molto noto anche qui in Italia, soprattutto ai tifosi della Roma. Non ci siete ancora arrivati? È il calciatore Mohamed Salah, attualmente al Liverpool, che tanto male ha fatto alla sua ex squadra in Champions.
Storia, sport e politica si incontrano e si intrecciano, con una loro particolare ironia. E sorridono, sorridono come il padrone del Dono del Nilo, Abdel Fatah al Sisi. Mentre il fiume scorre, e porta con sé il passato. Forse anche il ricordo di un ricercatore friulano, Giulio Regeni. Scomparso nei meandri del contorto potere egiziano.
di Damiano D'Onofrio
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